Punto e virgola, perché non utilizzarli in romanzi e post
Appena pubblicato il post su Instagram ha avuto commenti curiosi, ma ha anche raccolto pareri contrari. In ogni caso, come promesso, ecco il post che parla del punto e virgola.
Prima di addentrarmi nel merito devo fare una doverosa premessa. Ho già parlato di come scrivere chiaro, dell’indice di oscurità e di argomenti collegati. Alla fine del post vi inserirò i link a questi post specifici.
Certo ti domanderai cosa c’entra il punto e virgola con la chiarezza, per questo ti faccio il punto della situazione.
Indice di leggibilità
Sapevi che esistono diversi metodi per verificare l’indice di leggibilità di un testo scritto? Viene calcolata secondo differenti metodi, di cui ti accennerò tra poco. A seconda del punteggio ottenuto nel calcolo il testo è più o meno semplice.
A cosa serve stabilirlo?
È molto semplice e ti faccio alcuni esempi che chiariscono molto bene. Diciamo che stai scrivendo un trattato medico o un articolo scientifico per chi lavora nel settore. Puoi presupporre che conoscano le parole, abbiamo studiato, magari siano laureati e abbiano fatto anche dei master, giusto?
Quindi anche se il testo è difficile questi operatori del settore (per ipotesi medici, chirurghi, ortopedici, pediatri, odontoiatri, ecc) sapranno capirlo. O almeno dovrebbero.
Ma che dire se lo stesso testo lo sottoponi a persone che non hanno studiato molto? Non ci capiranno un tubo.
Quando si scrive lo si fa per trasmettere un messaggio. Se chi legge non ti capisce non hai raggiunto il tuo scopo Condividi il TweetMa non si tratta solamente di questo.
Chi legge e non capisce prova sensazioni spiacevoli e spesso abbandona ciò che sta leggendo. In questi casi per il lettore “l’indice di oscurità” è troppo alto.
Chi scrive non ha bisogno di dimostrare che sa usare i verbi, che è in grado di costruire frasi complesse. Non ha bisogno di dimostrare al lettore che ha fatto un master negli Stati Uniti o che ne sa più di lui.
Il lettore lo capirà da sé se trova l’articolo chiaro ed esplicativo. Se riesce a trarre un beneficio dalla lettura. Anche se questo beneficio è anche solo lo svago.
Quando si scrive si deve tener presente l’indice di oscurità e quello di leggibilità?
Assolutamente sì! se vuoi fare un buon lavoro.
Perché?
Non puoi sapere il grado di istruzione di chi legge al quale ti rivolgi, quindi si utilizza SEMPRE (a meno che non sia richiesto dal tipo di pubblico, come ad esempio medici ad una conferenza di settore) il linguaggio più semplice possibile.
Quanti modi ci sono per calcolare a difficoltà e l’indice di leggibilità di un testo?
Sono diversi e ognuno di essi prevede l’utilizzo di complicate formule… e ora so cosa mi risponderai! Che quando si scrive non si possono fare questi calcoli.
Verissimo!
Ma quando si scrive si può cercare di farlo nel modo più semplice possibile. Sai quali sono le cose assolutamente da evitare sia quando si scrivono romanzi che racconti e persino post per i blog?
Ecco una lista di regole da rispettare per fare in modo di tenere basso l’indice di oscurità e avere un ALTO indice di leggibilità.
Tra l’altro sembra che i motori di ricerca, primo tra tutti Google, amino i testi semplici. Ti ricordo, che online ci vanno tutti, ma proprio tutti, e che non siamo minimamente in grado di stabilire quale istruzione abbiano. È quindi impossibile stabilire quale sia grado di leggibilità adatto a loro.
Cosa è richiesto
- evitare l’uso di parole complicate e non di uso non comune. Se lo fai dovresti spiegarne il significato e non presumere che tutti quelli che le leggono le conoscano.
- evitare l’uso di frasi troppo lunghe, sono faticose da leggere.
- evitare le forme passive.
- Utilizza frasi BREVI
- e parole del linguaggio comune.
Il punto e virgola
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Per questi motivi il punto e virgola NON è indicato. I segni di punteggiatura sono sostanzialmente pause più o meno lunghe che separano frasi o “pensieri”.
Perché costringere il lettore in un lungo periodo quando è possibile spezzarlo per renderne più semplice la lettura? Abbiamo bisogno di dimostrare che sappiamo costruire frasi con proposizioni complesse? Che sappiamo che il punto e virgola è un segno di punteggiatura intermedia tra la virgola e il punto?
NO.
Abbiamo bisogno di COMUNICARE, di trasmettere un concetto e più si fa in modo semplice, più il lettore, senza nemmeno rendersi conto del perché, apprezzerà sia lo stile stilistico, che la fluidità della scrittura. Ma cosa ancora più importante, capirà!
Il punto e virgola quindi, che serve a costruire frasi con subordinate, è un segno di punteggiatura da evitare. Persino negli elenchi può essere omesso se si inseriscono gli elenchi puntati.
Non lo dico io
Di sicuro qualcuno potrebbe essere contrario a quanto dico, ma… non sono io a dirlo, bensì i personaggi e gli studiosi che hanno inventato le formule per calcolare l’indice di leggibilità del testo. E c’è più di un metodo!
Ultima cosa …
sappi che anche i motori di ricerca come Google amano la semplicità! Difatti un testo scritto in modo semplice è meglio indicizzato. Ci sono persino plugin che sanno calcolare la difficoltà del testo e ti consigliano di abbreviare le frasi (lo sapevi?).
Sembra terribile da dire, ma si può mettere al bando il punto e virgola a beneficio di una maggiore facilità di lettura.
Vuoi saperne di più?
Ne parlerò anche nei prossimi articoli!
Intanto puoi leggere l’articolo sull’indice di Gunning (oscurità) e anche
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